Andarsene con le mani piene

Fin dall'inizio della comunità, al nostro arrivo in Argentina, si era sentita parte dei Servitori, e ci ha dato tutto il suo amore in tutti questi anni.

L'ultima domenica di novembre è tornata alla casa del Padre Elvira, servidora con cui abbiamo condiviso molti momenti e carissima amica. La sua partenza mi ha fatto ricordare che ognuno di noi viene su questa terra con una missione e quando arriva il momento di lasciare questo mondo, che gioia tornare al Padre con le mani piene! Elvira ha vissuto così, e se n'è andata con le mani piene.

Tra i suoi doni, uno era la capacità d'ascolto. Quando parlavamo e ci confidavamo le preoccupazioni che come madri sentiamo per i nostri figli o per altri fratelli, lei ascoltava e faceva un gran silenzio. Poi mi diceva: "Va benissimo tutto quello che dici, Nilda, ma come stai tu? come sta il tuo cuore, sorella?" E lì cambiava tutto, lei mi aiutava a conoscermi e a rendermi conto di cosa vivevo.



Un altro dono che aveva era la franchezza: diceva quello che sentiva e che pensava. E sempre se ne andava con i suoi abbracci eterni, dicendoti "Ti voglio tanto bene".

Elvira apportava alla comunità dei Servitori la sua gran saggezza in mezzo alla sua piccolezza. Metteva quel tocco si senso comune evangelico che è la saggezza dei piccoli.

Nell'ultima riunione che abbiamo fatto per preparare la rinnovazione delle promesse dei servitori, lei era presente e diceva: "Annunciamo con gioia il Vangelo". Con quella gioia di cui parlava, le abbiamo dato il nostro ultimo saluto. Gioia in mezzo al dolore per la grandezza della sua persona.

Nilda



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