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Visualizzazione dei post da 2020

LETTERA ALLE FAMIGLIE E AGLI AMICI DELLA COMUNITÀ PER NATALE

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FRATELLI TUTTI (2)

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Ecco la seconda infografica per introdurci nella Fratelli tutti , sperando che ti venga voglia di leggerla:  

AVVENTO: lasciar parlare il cuore

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Chi di noi non ha impresso nel cuore quel momento in cui il Papa, solo in piazza San Pietro, sotto una pioggia scrosciante, ha guidato quel momento di preghiera a cui ci siamo uniti da tutto il mondo? Cominciava la pandemia e, come i discepoli nella tempesta, ci sentivamo smarriti ed angosciati. I discepoli, vedendo che Gesù dormiva, lo svegliarono dicendogli:  “Maestro, non t'importa che moriamo?”  (Matteo 4, 38) Pensavano, ci diceva il Papa, che Gesù non s'interessasse a loro, che non gli facesse caso... Eppure, ci tiene a noi più di chiunque altro. Sono passati più di otto mesi da quel momento. E continuiamo a trovarci in una situazione molto difficile. Ci stiamo avvicinando al Natale e in alcuni paesi non sappiamo nemmeno se questa volta potremo festeggiarlo in famiglia... La malattia, l'isolamento, la morte, la vulnerabilità economica, la paura, il distanzamento... fanno già parte del nostro scenario quotidiano. Non si sente più nient'altro al telegiornale. E anche

Fratelli tutti (1)

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Abbiamo ricevuto un gran regalo: l'Enciclica Fratelli Tutti .  Con una serie d'infografiche, cercheremo di mostrarne i punti principali, sperando che ti venga voglia di leggerla e di viverla

"Io offro la mia vita con te"

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  "Io offro la mia vita con te" sono le parole che Gesù rivolse a me in preghiera, invitandomi a rinnovare le mie promesse di consacrazione. Sostenuta da questa promessa, credendo che la sua vicinanza e il suo amore mi permetteranno di amare come lui, ho offerto di nuovo la mia vita a Cristo. Durante la messa, circondata da persone a me molto vicine e importanti, ho rinnovato le promesse di consacrazione, che ho fatto per la prima volta tre anni fa in Argentina.   Ci si potrebbe chiedere perché sia importante fare promesse che non sono né prime né finali. L’ha spiegato María Amparo, nella lettera che ci ha scritto per quest’occasione, a nome del Gruppo Responsabile della nostra Comunità: «Magda, oggi rinnovi il tuo «sì» fino al momento delle tue ultime promesse. È come dire a Dio: "Oggi ti amo più di ieri, ma domani ti amerò più di oggi".   La lettera di María Amparo, che si è letta all'inizio della Messa, mi ha fatto sentire la presenza dell'intera Comunità

Impegnarci insieme nella cura della casa comune

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  “Sorelle, abbiamo una proposta di missione. Ci piacerebbe fare qualcosa che abbia a che fare con l'ecologia: piantare alberi...”. Questa proposta dei giovani di Dapaong era la stessa che lo Spirito Santo ci aveva sussurrato:   poter impegnarci insieme nella cura della nostra Casa Comune. Così, in poche settimane abbiamo preparato una missione con un amico, Paul, ingegnere agricolo. Abbiamo trovato piantine di alberi, abbiamo convocato i giovani e siamo andati nel campo del Centro Missionario. I ragazzi sono arrivati numerosi.  La giornata di missione ecologica l'abbiamo iniziata piantando gli alberelli, poi abbiamo pregato davanti a quello che avevamo piantato e poi abbiamo fatto una riflessione su "l'ecologia e l'educazione" . Dio ci ha fatto questo regalo di partecipare nella sua Opera maestra: la Creazione. Florence, che era con noi, ci diceva: “Dopo aver piantato gli alberi, ho sentito dentro di me una piccola voce che mi diceva: “Florence, sai che oggi

Com'è profetica la compassione!

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 Dio ha elaborato una tabella di marcia per me all'inizio di quest'anno: vivere la compassione, cioè quella che ha reso Gesù fratello, missionario e prossimo. Non avevo idea che saremmo stati confinati tanto tempo. Neanche m’immaginavo che questo covid avrebbe tristemente visitato tante famiglie della zona e tanti conoscenti, portando con sé la morte di amici e parenti e conseguenze che, a volte, non se ne vanno così velocemente. Ora, negli ultimi mesi dell'anno, guardo indietro e questa chiamata alla compassione la riconosco come un eco, ripetuto ogni settimana. In modo tenue o esplicito, c'è sempre stato qualcuno che mi ha supplicato: "Abbi compassione di me, aiutami a credere che Dio è con noi in modo speciale, in questo difficile periodo della vita". Com'è profetica la compassione! Non è perché proclami ai quattro venti tante parole piene di speranza, ma perché si tratta di ascoltare attentamente e pazientemente l’altro e Dio per costruire pont

La vita interiore che mi regala la creazione

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  Dal Perù ci arriva questa bella riflessione: Qualche giorno fa, una sorella della mia comunità ha sistemato le piante sul terrazzo. Le ha spostate: erano in fondo allo stendibiancheria, dove quasi non le vedevamo,  e le ha messe da un'altra parte. Adesso, appena vai sul terrazzo, le puoi vedere tutte, in fila: alcune piccole, appena spuntate, altre invece sono più grandi e piene di foglie; ognuna, piccola o grande che sia, ti trasmette vita! Nelle  circostanze di quarantena che stiamo vivendo, queste piante sono un respiro di gioia e di speranza per me. In questo mese in cui si è celebrato il "Tempo della creazione" ho riflettuto su questo grande regalo che ci è stato donato, che è la creazione. E la prima cosa che mi è venuta in mente è stato il numero di momenti in cui la creazione è diventata quella mediazione che mi ha avvicinato a Dio . La percepisco come quella sorella, compagna  di cammino, che ha aperto il mio cuore a Lui, che mi ha parlato di Lui. Mi ricor

ANNIVERSARIO DELLA COMUNITÀ

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  GRAZIE PER IL CAMMINO FATTO INSIEME!!

Assisi 2020… Wake up, it’s y(our) time to bring hope!

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  Sei mai stato ad Assisi? Tante persone ci vanno senza un motivo ben preciso. Visitano le chiese, si fermano davanti alla tomba di Francesco, si mettono a camminare per i suoi boschi o per le sue viuzze, cercando chissà che cosa.   Si sente che è un posto speciale, dove non si va solo per turismo! Assisi è la città della pace e un po’ci si sente così, quando si guarda l’orizzonte. E’ possibile però trovare qualcosa di più, qualcosa che continui a dire a questo mondo qualcosa d’importante, di duraturo ? Noi, che ci siamo riuniti lì per il nostro incontro missionario e abbiamo sperimentato qualcosa di nuovo . Ti racconto quattro motivi che ce l’hanno fatto credere . 1-              Il primo: Incontro internazionale in tempo Covid. Il motto era :   Wake up, it’s y(our) time to bring hope!   Era stato programmato in Spagna, con giovani provenienti da Spagna, Polonia, Germania e Italia. Un incontro sulla speranza che non aveva alcuna speranza di essere realizzato. Non potev

IL REGALO PIÙ GRANDE DELLA MIA VITA

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  “La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai”.  Ma anche se pochi, ce ne sono, buoni e disponibili. È il caso di Isabelle, missionaria della nostra comunità, che ha vissuto i suoi ultimi anni di missione a Roma. Il suo sorriso e la sua gioia per la sua nuova destinazione ci parlano della qualità di un cuore missionario. Da quando ha ricevuto la notizia del suo invio a Lomé, in Togo, il sorriso non è mai sparito dal suo volto. Per lei è come aver vinto il premio della sua vita: vivere la missione in Africa. Molti anni fa, quando studiava medicina in Francia, è andata in Africa 2 volte per fare le pratiche là. Le è successo quello che succede a tanti che vanno là a fare volontariato: "il mal d'Africa", s'è innamorata di questo continente , della sua gioventù, della sua gioia, della sua capacità di far festa anche nelle difficoltà. Sì, Africa è un continente molto bisognoso da una parte, ma anche molto ricco di valori, d'amore e rispetto per la vita, per Dio e

SUI PASSI DI BAKHITA

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 All’età di 21 anni ho vissuto un cambiamento radicale nella mia vita in seguito a due avvenimenti: il primo è quello del corona-virus ed il secondo è la testimonianza di Joséphine Bakhita. Nella testimonianza di Joséphine Bakhita, ho visto che ha vissuto la vera sofferenza. Io ho sofferto molto nella mia vita, ma quando ho visto le sue sofferenze a causa di persone che l’avevano schiavizzata e maltrattata, le mie mi sono sembrate piccole. Lei ha aperto una porta di fede e perdono nella mia vita. Come lei, ho iniziato a perdonare chiunque mi avesse ferito nella mia vita. Poi, ho voluto continuare a farlo, ma da solo, non ci riuscivo. Dopo aver letto e meditato sulla vita di Joséphine Bakhita, una notte mi sono inginocchiato, ho pregato e ho detto: Tizio, ti perdono! Da quel momento, ho sentito una grande liberazione in me. Mi sento libero di partecipare alle lezioni, di fare qualsiasi cosa. Non ho più paura di niente. In tempo di confinamento a causa del corona- virus, vi chiedo di r

AMARE "CON TATTO"

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Odete, missionaria della comunità, lavora nella pastorale per sordi di Madrid.  Quando sentiamo che una persona è sordocieca o la incontriamo personalmente, possiamo provare perplessità, sconcerto... che ci fanno sorgere molte domande:  Come comunica? Come fa a muoversi? Può fare una vita normale quando mancano due sensi così importanti come la vista e l'udito? Penso che queste persone scombussolano il nostro modo di stare nella vita . Almeno per me è stato così. Ho imparato ad essere grata per quello che ho e do per scontato. Attraverso loro ho sentito la supplica "Ho sete!" di Gesù, bisognoso del mio amore. Dio in loro è più bisognoso e povero di me. E mi chiede la vita, per arrivare a loro. Le persone sordocieche marcano la mia consacrazione. Devo andare al loro ritmo, non al mio, devo adattare il mio modo di essere e di stare. Si tratta di  entrare in un altro mondo , che mi è sempre sconosciuto, anche se sto con loro da tanto tempo È un lungo apprendistato cercare di

Si è risvegliata in noi la consapevolezza che siamo parte di un tutto

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Come viviamo l'isolamento in Francia? La pandemia ci ha presi di sorpresa, non pensavamo che arrivasse fin qui… Si è risvegliata in noi la consapevolezza che siamo parte di un tutto. Sapere che, così come si propaga la malattia, si può propagare un'onda di Vita, attraverso la preghiera e di altre iniziative per essere vicini alle persone, ci ha fatto molto bene. Pochi giorni dopo l'inizio dell'isolamento abbiamo messo alla finestra un messaggio di incoraggiamento per i nostri vicini, ed alcuni ci hanno risposto. Che cosa ci ha cambiato? Abbiamo cercato un modo diverso di vivere l'invio missionario continuando via internet alcuni degli incontri con i giovani. La Pasqua l'abbiamo celebrata con giorni di preghiera per adulti e giovani; abbiamo fatto anche una Pasqua per adolescenti attraverso la piattaforma web dell'istituto dove facciamo la missione durante l'anno. Che cosa ci ha aiutato in questo tempo? In questa nuova quotidianità ci ha fatto molto ben

Contrappeso al coronavirus: preghiera, fraternità e missione

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Come viviamo la quarantena in Togo? Cristina, Maria ed io, Christa, che siamo a Dapaong, ci occupiamo delle varie cose della casa, come la cucina, il giardino… Stiamo piantando alberi nel nostro futuro centro missionario. Qui l'isolamento non è rigido, perché la gente deve vendere quel poco che può per poter mangiare. Usciamo una volta al giorno per fare la spesa e un po' di sport. Ogni tanto incontriamo qualche ragazzo del gruppo Giovani Servitori o che frequenta la Biblioteca "Casa dei giovani" in cui lavoriamo. Ci mancano tanto! Per questo è così bello vederci, almeno un po'. Allo stesso tempo ci spiace sapere per loro questa situazione è molto difficile perché è più complicato studiare senza andare a scuola o in biblioteca, e anche perché non possono incontrarsi con gli altri. Questo ci impulsa ad essere loro vicine in ogni modo possibile. Li sentiamo al telefono o per messaggio, mandiamo una piccola riflessione che possa aiutare per la preghiera,  via WhatsAp

"Da questa situazione usciremo migliori"... Ma sei sicuro?

Perché diciamo che questa situazione ci renderà migliori? Lo crediamo davvero o lo diciamo per sentito dire? Io ho cercato di fare una riflessione su queste parole che ascolto spesso e invito anche te a farla. Io penso che sarebbe una triste pena, che dopo aver attraversato una situazione così drammatica e dolorosa, com’è questa pandemia, con tantissime conseguenze negative e di morte, noi non fossimo in grado di approfittare di quest’opportunità per far sì che la vita ci renda un po' migliori (o molto). Tutto il tempo che trascorriamo a casa con meno distrazioni (almeno apparentemente) forse ci aiuterà a coltivare la nostra interiorità. Tu che ne pensi? Magari ci faremo più domande su quello che davvero ci interessa nella vita invece di vivere presi dalle cose da fare. Forse impareremo a interiorizzare quello che accade attorno a noi e a cercare come migliorarlo. Viviamo spesso con la nostra sensibilità anestetizzata dalla fretta o da piccoli piaceri, che a volte sono

Settimana Santa in casa: Gesù attraversa le pareti di casa nostra

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Quest'anno abbiamo vissuto la Quaresima e il Triduo Pasquale in un modo atipico.  La quarantena è stata un'occasione per fermarci davvero, e passare, in questa Pasqua, più tempo in preghiera. E questo, in mezzo a tutto, è stata una benedizione. Dio ci ha parlato più chiaramente, o meglio, ci siamo soffermati di più ad ascoltarlo. Scopriamo che Gesù viene con il suo amore nella sua Parola e in ciò che succede nel mondo. Leggendola riconosciamo che Dio si rivolge a noi, qui ed ora. Grazie a tutti gli anni in cui abbiamo potuto nutrirci della liturgia e della ricchezza dei suoi simboli, adesso, che sentiamo la limitazione di non poter andare in chiesa, possiamo ricorrere a tutto ciò che abbiamo ricevuto. Il giovedì santo al pomeriggio, ci siamo seduti insieme a tavola. Abbiamo letto il vangelo dell'ultima cena, abbiamo condiviso il pane che avevamo preparato in forno, abbiamo bevuto erbe amare e vino dolce, condividendo fra noi il significato di tutti quei simboli della Pasq