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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

Giovani, voi non avete prezzo!

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Qualcuno pensa che gli adolescenti in Corea sono comprati dalla società di consumo, senza forza, senza vita? Non è così! Siamo testimoni del coraggio che hanno, della voglia di lottare per ciò che vogliono, dell'enorme speranza che sono in questa terra. Lo scorso 26 ottobre 2019 gli adolescenti della parrocchia di Mokchon hanno presentato un libro che hanno scritto loro stessi, ricopilando le loro esperienze. La sala s'è riempita di adulti che hanno ascoltato commossi i loro pensieri, le loro sfide, i loro sogni, le loro sofferenze. "Solitudine in casa propria...", "sofferenza per esperienze di bullismo a scuola...", "pressione da parte di una società che fa dello studio il centro di tutto...", "dolore per la morte del proprio padre...". E nonostante tutto ciò, erano liberi, coraggiosi, sognando una vita veramente autentica, e lottando per questo. Uno di loro, Han Chunu (15 anni) diceva così, pensando alla vita che vuole vivere: &q

Quando l’amore guarisce il cuore

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Che cosa posso dire di Cristina? Ciò che mi viene da dire è che lei è un miracolo!  Credo che questa sia la parola più adatta per definirla. Quando l’ho conosciuta, aveva appena undici anni. Da piccola aveva vissuto solo con la sua mamma (una donna che in pratica aveva tagliato i rapporti con tutti perché non stava molto bene), suo papà non era più presente da quando lei aveva 4 anni e poi è venuto a mancare, e infine la mamma si è ammalata di cancro ed era già in una fase avanzata della malattia. Poi ha cominciato a vivere con noi, a Casa Donata, una casa famiglia nella Parrocchia San Frumenzio, perché la mamma non si poteva far più carico di lei perché doveva essere spesso ricoverata all’ospedale. Poco dopo lei ha dovuto affrontare anche la perdita della mamma. Vi potete immaginare come deve essere dura la vita di una bambina che ad undici anni si trova sola nella vita? Nessun parente, che la possa far sentire a casa in un momento di solitudine come quello.  Nono

Il piccolo seme di un grande sogno

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Grazie alla generosità di tanti collaboratori, la settimana scorsa abbiamo cominciato, con molta gioia, la costruzione del centro missionario a Dapaong (Togo) per accogliere molti giovani togolesi. Avrà una sala polivalente, una casa di formazione, un "appatam" (luogo di ritrovo) e un pozzo. La mattina del 29 ottobre, con il brano "Collaboratori di Dio", il P.Francois Xavier benediceva gli operai e il terreno. Questo progetto è un gran aiuto per i giovani. Togo ha un reddito pro capite di 578 dollari, il che lo colloca tra i paesi più poveri della terra. Viviamo della regione al nord, dove la povertà è ancora maggiore per la lontananza dalla principale zona economica del paese, e perché il governo destina le sue poche risorse ad altre regioni più strategiche. È una società in cui il 42% della popolazione ha meno di 14 anni. Sono giovani senza speranza, a causa della situazione del paese. È per questo che la nostra priorità è il lavoro con i giovani e gl

Portare là la gioia del Vangelo

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Oggi Clara ci racconta l'esperienza della missione fatta con alcuni giovani in Colombia . La comunità forma parte della parrocchia della Sacra Famiglia, nel quartiere Mandalay, Caldas, Antioquia. Aiutiamo i giovani a conoscere l'amore di Gesù per loro e a crescere come persone. Insieme a loro e ai giovani del gruppo  missionario che viene a casa, siamo andati, un weekend, di missione in una zona collinosa vicino a Caldas, in un ambiente rurale.  Il posto si chiamava La Quiebra. Abbiamo puntato sull'integrazione dei due gruppi, e che fossero loro realmente i protagonisti. Ci siamo divisi in gruppi di tre, e siamo andati ad bussare ad ogni porta. Nelle case in cui siamo stati ricevuti abbiamo proposto  una preghiera per la famiglia, e abbiamo invitato tutti alle attività che avremmo fatto nel pomeriggio, con bambini, giovani, e adulti. Per la maggioranza dei ragazzi era la prima esperienza missionaria, visitando ogni famiglia, incominciando da quell

Grazie Padre

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Vorrei con gioia esclamare: "GRAZIE PADRE, Signore del cielo e della terra", perché ho potuto essere testimone della forza del tuo Vangelo in questi giovani in questo mese missionario straordinario. Ho sempre in mente Harold, di 16 anni, che il 13 ottobre, nella missione che avevamo con 111 ragazzi, in un paesino chiamato Olea, voleva dare la sua testimonianza. L'aveva preparata insieme ad altri ragazzi per un canzon-forum. Abbiamo dovuto dirgli di no, perché, purtroppo ha incominciato ad avere febbre, sempre più alta, e sintomi del dengue emorragico, una malattia molto grave. Il giorno dopo è stato ricoverato. Voleva arrivare al cuore di altri giovani, trasmettendo ciò che aveva scoperto in Cristo. Desiderava che scoprissero che ogni uomo e donna è una missione su questa terra. Dobbiamo a Harold il vivere questa missione dando il nostro tutto. I giovani missionari hanno visitato famiglie, dato la loro testimonianza, e trasmesso a un gruppo di 50 bambini