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Visualizzazione dei post da 2023

Preparando il Natale in mezzo alla guerra

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Notizie da Israele Miilya, 7 dicembre 2023 Cari amici Oggi ricorrono due mesi dallo scoppio della guerra in queste zone. Quante persone hanno perso la vita, la casa e la salute da allora!   Tutte le parti hanno subito danni irreparabili. Il rifiuto e la paura sono stati seminati e le relazioni sono state spezzate, la fiducia è stata distrutta. E ancora non vediamo la fine. La nostra vita è come un film. Sto decorando il presepe e montando l'albero di Natale, mentre l'artiglieria israeliana bombarda obiettivi nel paese vicino, non lontano da qui. Le detonazioni fanno tremare le finestre. Ma forse è anche il realismo della vigilia di Natale, dove in una grotta, inosservato da coloro che lottano per i loro diritti, il loro dominio o la loro influenza nel loro mondo violento, Dio stesso diventa uomo. Entrambi coesistono ed entrambi sono realtà. Dobbiamo decidere a quale di queste realtà dare fiducia. "La luce splende nelle tenebre e le tenebre non se ne sono impadro

Al Papa importa l'opinione di tutti

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Il 10 ottobre 2021, Papa Francesco ci ha convocati per il XVI Sinodo dei Vescovi sulla sinodalità. Questo percorso dura 3 anni, fino all'ottobre 2024. Da questo momento la Chiesa ha chiesto ai battezzati, ai non battezzati, ai lontani dalla Chiesa per vari motivi, ecc. il loro parere su come la Chiesa possa essere più sinodale, cioè più fraterna e missionaria perché vuole camminare con tutti. Al Papa interessa l'opinione di tutti. È così che abbiamo iniziato il nostro cammino di sinodalità, con il desiderio che tutti potessero dare il loro parere, ascoltarli, pregare e discernere insieme il desiderio di Dio per la vita della Chiesa. Nel mezzo di questo cammino, ho avuto il privilegio di partecipare all'Assemblea continentale di Bangkok, in Thailandia, nel febbraio 2023. Durante la fase continentale, ho potuto anche partecipare come presidente delegato e uno dei rappresentanti asiatici all'Assemblea episcopale. Quest'ultima si è svolta lo scorso ottobre 2023 a Roma.

New entry a Brindisi: Jeannette

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Dove vorresti vivere un giorno come missionaria? Durante il tempo della mia formazione, all'inizio della vita missionaria, ci veniva spesso chiesto in che parte del mondo immaginavamo di vivere in futuro. Alcune delle mie compagne erano molto chiare su dove si sentivano chiamate da Dio: Africa, America Latina... Ho sempre trovato molto difficile dare una risposta. La mia esperienza in Argentina e poi in Germania è stata che mi sento a casa dove posso costruire relazioni e amicizie con la gente. Non è un luogo specifico che mi fa sentire a casa, ma le persone e le esperienze che si condividono con gli altri. E il Vangelo è così necessario in ogni parte del mondo. Il mio desiderio era di essere dove la comunità ha bisogno di me. Perché per me è un'espressione del fatto che Dio ha bisogno di me lì, e questo è ciò che mi rende profondamente felice: essere libera per rispondere alla sua chiamata. E così sono passati gli anni... Qualche tempo fa mi è stato chiesto: "In Italia,

Diario in situazione di guerra (2)

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  Shalom, Salàm, Pace Sono sei giorni che siamo in questa guerra assurda. C'è già una certa routine nella situazione di emergenza. Che capacità abbiamo di orientarci e di trovare la vita! Credo che questa sia una delle grandi capacità che rendono l'uomo questa creatura speciale, capace di trovare il suo posto e di continuare a trovare la vita, in qualsiasi circostanza. Allo stesso tempo è il suo grande pericolo. Ci abituiamo anche al male, a un mondo capovolto. Gli eventi ci spogliano di molte cose, di abitudini consce o inconsce, volute o non volute.  Le scuole sono tornate all'apprendimento a distanza, on-line. Tutti sono a casa. Rinunciamo alle gite che avevamo programmato, agli incontri faccia a faccia. Forzatamente torniamo all'essenziale. È la domanda: cosa devo vivere perché la mia vita continui ad avere un senso? Sento dentro di me che ciò a cui non posso rinunciare è che l'amore fluisca attraverso di me. Ho il desiderio di essere vicina a quelle person

Diario in situazione di guerra

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Vi condividiamo questo scritto di Monika, missionaria della nostra comunità, che vive a Mi'ilya, nel nord di Israele.   Sabato 7.10.2023.  Sembra un giorno normale. Come ogni sabato stiamo preparando la catechesi per i bambini. Il tempo è buono e sicuramente verrà un bel gruppo. Verso le 9 ricevo un messaggio dall'ambasciata tedesca sui bombardamenti dalla Striscia di Gaza. È una cosa che conosciamo già. Ogni tanto arriva questa notizia e la vita prosegue normalmente, mentre si esprime così la rabbia e l'impotenza di un popolo a lungo oppresso. Ma oggi è stato diverso. Cominciano ad arrivare messaggi di persone preoccupate che ci dicono di annullare l'incontro. Chiamo il responsabile della sicurezza del villaggio. Mi chiede quanti bambini ci saranno e dove lo faremo. Quando sente le mie risposte, dice: "Potete fare la riunione e se c'è qualcosa, andate nel bunker". Alla fine abbiamo deciso di non fare l’incontro, perché se c'è una possibilità, anche

“Dio vi ama così come siete. Non abbiate paura”

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 “Dio vi ama così come siete. Non abbiate paura”.  Questo è quello che, più di tutto il resto, mi porto dietro da questa GMG. Queste le parole del Papa che mi hanno smosso l’anima e si sono impresse nel mio cervello, insieme con immagini che non dimenticherò mai. Dio ci ama, in tutte le nostre particolarità, differenze, difetti, unicità. Andiamo bene così. È qualcosa di così diverso da quello che il mondo ci dice in continuazione che, talvolta, è difficile crederci.  Eppure, a Lisbona, ho sentito un amore che davvero sorpassa ogni cosa. Un amore condiviso con un milione e mezzo di ragazzi come me, con insicurezze e dubbi, ma tutti venuti lì per un unico motivo.  A Lisbona ho visto e vissuto serenità, tenacia, fratellanza, capacità di perdonare e di chiedere perdono, devozione e tenerezza verso uno stesso Dio che in qualche modo è riuscito, ancora una volta, a fare l’impossibile . Lo sa bene chi, come me, ha avuto la grazia di essere svegliato su quella spianata da un Sole che preannun

C'è più gioia nel dare che nel ricevere

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  Chi ha detto che i giovani di oggi sono superficiali, che vogliono solo divertirsi, che pensano solo a se stessi e non gliene frega nient'altro? Chi ancora viva radicato su queste convinzioni e ripeta con amarezza questi slogan è invitato ad affacciarsi a Piazza Pertini e vedere questi quindicenni mettersi al servizio dei bambini e di altri giovani di questa zona.  Il Paradiso è un quartiere della periferia di Brindisi che ci ha accolto per questa settimana di   missione. Mentre alcuni dei ragazzi organizzavano una partita di basket con i ragazzi della piazza, altri portavano avanti un laboratorio per bambini: facevano disegni di fiori colorati su pietre piatte che poi abbiamo attaccato a un muretto a modo di mosaico…bellissimo!  Poi ci  siamo radunati tutti per far vedere un teatrino che hanno proposto per i più piccoli (e non solo) con il motto "tutto ciò che accade all'altro mi riguarda". E così tante iniziative…Per non parlare della pulizia della piazza, del t

L'arte al servizio della fede

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  Come trasmettere in modo creativo, mettendo insieme tutti i nostri talenti (ognuno ne ha, e insieme diventano tanti), il cammino che stiamo vivendo e vogliamo vivere? Partendo da questo desiderio, venerdì 9 giugno 2023, alle ore 21, il Duomo di Pavia ha ospitato un evento artistico dal titolo "Come Maria, in cammino verso Lisbona". Il titolo racchiude già in sé il senso profondo di questo grande incontro spirituale e artistico: giovani cuori assetati di fede, che attraverso Maria, nostra Madre, trovano il coraggio per intraprendere un cammino di Amore e di Verità . In risposta alla chiamata di Papa Francesco e in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù, la tappa fondamentale di questo cammino sarà chiaramente Lisbona, per poi continuare nella vita quotidiana. Ecco dunque un’ armonia di musica e poesia ricreata dall’unione del nostro gruppo, che testimonia l’esistenza di un luogo in cui oggi un giovane in ricerca può finalmente riconoscersi. Ad oggi infatti

Sinodo continentale in Asia

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Ho partecipato al Sinodo continentale asiatico nel febbraio 2023 a Bangkok, in Thailandia. Ero lì come rappresentante della vita consacrata dell'Asia orientale e facevo parte del gruppo di discernimento e di redazione. La dinamica dell'assemblea ha seguito la metodologia della Conversazione Spirituale. Questa metodologia pone molta enfasi sulla qualità della capacità di ascolto, oltre che sulla qualità delle parole pronunciate e sul discernere insieme dove lo Spirito ci sta conducendo . Abbiamo condiviso in piccoli gruppi le domande e dato le risposte come gruppo. Nel gruppo c'erano cardinali, arcivescovi, vescovi, religiosi e laici. Ho sentito che i volti stessi dei partecipanti mi hanno mostrato come deve essere una Chiesa sinodale. Per poter camminare insieme, credo sia molto importante potersi conoscere in tutti gli ambiti della vita, nella società. Pensando all'interno della Chiesa, nella vita quotidiana, i laici non sanno bene cosa pensa il vescovo, cosa soffre,

Una cultura senza Steven Spielberg...

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 Sono polacca e per tutta la vita ho sentito dire che vengo dall'Est. La cortina di ferro, la nostra appartenenza etnica ai popoli slavi, persino la nostra lingua, che gli stranieri dicono contorta... tutto questo ha segnato la differenza tra l'Est e l'Ovest del Vecchio Continente. Da cinque mesi vivo in Medio Oriente e ho potuto incontrare una cultura senza Steven Spielberg... Cercherò di spiegarmi meglio. TERRENO COMUNE La realtà che incontro qui mi urla a gran voce: "tu vieni dall'Occidente".  Sebbene avessi sperimentato molte differenze tra la Polonia e gli altri paesi europei, ora scopro che abbiamo molto in comune! Come continente condividiamo la stessa storia, la stessa mentalità e lo stesso modo di vivere. Siamo parte di una cultura comune: Chopin è spagnolo quanto Picasso è polacco. Abbiamo in comune le radici cristiane. Allo stesso modo siamo influenzati dalle mode e dalle culture che provengono dall'altra parte dell'oceano, quindi ancor più

Aiutaci ad andare alla Giornata Mondiale della Gioventù

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Siamo un gruppo di giovani universitari che ha deciso di intraprendere un cammino di amicizia e di incontro con il Signore Gesù.  Ciò che ha mosso i nostri cuori è il desiderio di fare di Gesù l'amico fidato con il quale costruire, come fratelli, le nostre vite.  Il nostro sogno è quello di portare l'amore di Cristo e la forza dello Spirito Santo in ogni frangente delle nostre vite, in ogni relazione che costruiremo, nel lavoro, nella famiglia; e così facendo, cambiare un poco il mondo.  Vogliamo essere i suoi strumenti per disegnare, un tratto dopo l'altro, un mondo rinnovato.  Siamo ambiziosi, ma fiduciosi: pieni di fiducia nel Signore e nella preghiera di tutti voi. Quest'estate ci recheremo in pellegrinaggio con il Papa a Lisbona, in occasione della Giornata Mondiale della Gioventù: sarà per noi una tappa importante per il nostro percorso, un'occasione per andare incontro al Signore con centinaia di migliaia di giovani.  Questo viaggio richiederà molte spese: pe

ATTRAVERSO LA BELLEZZA, ALL'ETERNO

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Vivere con le mani aperte Oggi ci parlerà Anne Marie, dal Perù, di cosa significa vivere con le mani aperte, queste mani di argilla sono fatte da lei. La sua vista è molto scarsa, conseguenza di una malattia degenerativa chiamata retinopatia pigmentosa.  "E se ci fermassimo a contemplare queste due mani? Non siamo abituati a vedere le nostre mani così, tanto meno a vivere con le mani aperte. Spesso, durante il giorno, sono piuttosto chiuse sul cellulare o lavorano attivamente, impegnate in mille cose. Se ci lasciassimo interpellare da questa immagine... Cosa suscita in noi? Credo che voglia ricordarci qualcosa di molto profondo e semplice: la nostra natura.  Siamo esseri molto poveri che hanno bisogno di aprire le mani ogni giorno per ricevere la vita, l'esistenza, la forza e tutta la grazia che Dio vuole darci per affrontare ciò che dobbiamo vivere. In fondo, ci ricorda che tutto è un dono: cosa ho che non ho ricevuto? Allora tendiamo anche noi la mano e cerchiamo di ricordar

È una biblioteca, ma è soprattutto una "casa"

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Mi chiamo Nassirou, sono nato a Dapaong e sono musulmano. Voglio raccontarvi come la mia vita scolastica e sociale abbia subito una svolta quando, nel 2014, ho incontrato la "Casa della gioventù". È una biblioteca, ma soprattutto una "casa". Alle elementari ero un alunno brillante, ma poi alle superiori sono sceso di livello. Il mio esame di ammissione all'università è stato un disastro perché mi sono lasciato trascinare dalle cattive compagnie. Ho deluso molto i miei genitori con questo fallimento. Un giorno vidi uno striscione che attirò la mia attenzione: "Casa della Gioventù". Nonostante la mia timidezza, decisi di andare a vedere cosa nascondeva l'annuncio.  Tutto è iniziato con una conversazione con una delle missionarie che gestiscono questa "casa della gioventù", dopo la quale ho cercato un modo per trovare gli 800 franchi necessari per l'iscrizione alla biblioteca, l'equivalente di 1,25 euro. Per me, all'epoca, era un