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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

SIAMO IN TEMPO

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Il fine settimana scorso, noi della comunità di Roma abbiamo vissuto una gioia grande. Siamo andate ad Ascoli Piceno, dove abbiamo conosciuto una grande persona: Suor Lea. È una suora di quasi 73 anni, che esce tutti pomeriggi per le vie di Ascoli, vicine al suo convento e là si incontra con tanti giovani a cui parla e guarda amorevolmente. Sono ragazzi variegati, che vivono cose di tutti i tipi: ci sono quelli che dopo il liceo vanno in piazza per lo svago, ci sono altri che sono per strada tutto il giorno, che non studiano più o sono in cerca di un lavoro, alcuni un po’ presi da vizi e altrici che, dopo tutta una settimana fuori casa ritornano e si trovano in piazza con gli amici. Realmente per noi è stato uno stimolo conoscere questa donna che, a questa età, è amica dei giovani. L’hanno soprannominata, amorevolmente: SUORLÌ. Le vogliono un gran bene, gli chiedono una preghiera, le raccontano le loro difficoltà ed è per loro un punto di riferimento. Ringraziamo Dio

HO SCOPERTO TE, MIO CRISTO ROTTO, NEI MIEI FRATELLI

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Abbiamo iniziato il 2020 con una missione che abbiamo fatto a Chascomús (Argentina) un gruppo di sette missionarie consacrate e sette giovani. Nella casa in cui ci hanno ospitati c'era un'immagine di un Cristo rotto. Era un crocifisso a cui mancavano un braccio e una gamba. Dopo alcuni giorni di missione, si è rotta la croce che porto al collo e il crocifisso è rimasto senza estremità. Queste due immagini mi hanno fatto scoprire quello che Gesù stava vivendo in questa missione. Questo Cristo rotto non ha altro corpo che il mio per esprimere il suo amore verso gli altri! Giocando coi bambini, facendo attività varie con gli adolescenti o ascoltando pazientemente le storie di vita della gente, ho capito che la missione è essere le braccia, i piedi, le orecchie e la bocca di Gesù. Gesù vuole andare incontro agli altri, vuole abbracciare, ascoltare, consolare ed incoraggiare, ed aveva bisogno di me per incarnare questo suo amore. Questo Cristo è rotto perché soffre nei

È SEMPRE NATALE

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Vi annunciamo una grande gioia. Giovani arabi della Galilea in missione a Betlemme Partendo dall'esperienza di missione nella parrocchia greco-cattolica di Betlemme, vi vogliamo raccontare quello che abbiamo compreso del mistero del Natale in missione nella culla del cristianesimo. 1. Natale è aprirsi a chi è differente. Nel nostro gruppo eravamo cinque adolescenti, cinque giovani adulti e un sacerdote - tutti arabi cristiani - e tre missionarie europee. Il miracolo è stato quello di sentirci profondamente uniti nel desiderio di trasmettere la gioia del Dio-con-noi. Abbiamo potuto imparare gli uni dagli altri e gioire dei doni di ciascuno: della presenza gioiosa dei più giovani, dei loro balli e delle loro iniziative, dell'esperienza missionaria dei giovani più grandi e della profondità della loro fede, della vicinanza del nostro fratello sacerdote e il nostro lavoro come missionarie. 2. Natale è accogliere le vie imprevedibili di Dio. Tutto è stato diverso d