HO SCOPERTO TE, MIO CRISTO ROTTO, NEI MIEI FRATELLI

Abbiamo iniziato il 2020 con una missione che abbiamo fatto a Chascomús (Argentina) un gruppo di sette missionarie consacrate e sette giovani.

Nella casa in cui ci hanno ospitati c'era un'immagine di un Cristo rotto. Era un crocifisso a cui mancavano un braccio e una gamba. Dopo alcuni giorni di missione, si è rotta la croce che porto al collo e il crocifisso è rimasto senza estremità. Queste due immagini mi hanno fatto scoprire quello che Gesù stava vivendo in questa missione.

Questo Cristo rotto non ha altro corpo che il mio per esprimere il suo amore verso gli altri! Giocando coi bambini, facendo attività varie con gli adolescenti o ascoltando pazientemente le storie di vita della gente, ho capito che la missione è essere le braccia, i piedi, le orecchie e la bocca di Gesù. Gesù vuole andare incontro agli altri, vuole abbracciare, ascoltare, consolare ed incoraggiare, ed aveva bisogno di me per incarnare questo suo amore.

Questo Cristo è rotto perché soffre nei miei fratelli! Ho visto molta gioia e molta energia nei bambini e nei giovani, ma ci hanno anche raccontato di situazioni di vita complicate e dolorose: l'assenza di uno dei genitori, problemi con la droga di qualcuno nella famiglia, mancanza di soldi in casa, violenza... Contemplare il Cristo rotto mi ha fatto capire che Lui condivide quelle situazioni di dolore e che quando uno di loro soffre, Cristo stesso soffre con lui, perché per amore si è identificato con ognuno di noi. Quanta pace mi ha dato scoprire questa presenza silenziosa di Gesù in ogni sofferenza, che può aprire vie nuove verso la vita.

La gioia che ho sperimentato in questa missione è per me una conferma e una spinta nella mia donazione all'annuncio dell'amore di Cristo - quest'amore del Cristo rotto che ci insegna a costruire una Chiesa e un mondo profondamente solidali e compassivi.

(Annette Wiesmann)







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