Ascoltare col cuore
Ascoltare col cuore la città:
All`inizio dell`anno pastorale il nostro Vescovo (cioè, il Papa Francesco,
vescovo di Roma) ci ha dato delle linee pastorali per quest`anno: “Ascoltare col
cuore la città” Così, il suo vicario, il cardinale D. Angelo, ha cominciato per
mettere in ascolto di Dio in un momento molto speciale di adorazione
eucaristica, tutti gli evangelizzatori della diocesi di Roma.
Come mai ci parla di ascoltare? Non avrebbe più senso spingerci a
organizzare, proiettare, fare, andare? Sembra di no… La proposta per quest’anno
è quella di ascoltare. Con una particolarità, però: “Ascoltare col cuore”
Perché Dio è così, perché Lui non sa che ascoltare con tutto se stesso, abbiamo
deciso di metterci in cammino in questo impegno. Non si tratta di organizzare
attività ma di capire quali sono i desideri, i disagi, le paure e le gioie
delle persone che troviamo ogni giorno.
Io ho capito che ascoltare non è lo stesso di sentire…Sentiamo tantissime
cose…ci arrivano ogni giorno una marea di rumori, voci, musica, notizie,
conversazioni che il nostro cervello non riesce ad assimilare.
Ma ascoltare è proprio quel movimento in cui il cuore cerca di capire…il
cuore si avvicina alla realtà e cerca di attraversare la buccia per comprendere
che paure sono dietro lo sguardo di questa ragazza con cui oggi, mi sono
trovata nella metro e abbiamo un po`parlato. Perché sembra così delusa della
vita? Che vissuti custodirà quel cuoricino?
Poi, all’università ci troviamo con delle persone molto variegate: Xenia,
una ragazza che vuole fare un volontariato e che desidera dare qualcosa di sé
agli altri. Dietro quel sorriso, quanti sogni, quanta voglia di scoprire che la
sua vita può diventare importanti per altri, che il suo tempo non le
appartiene, che i suoi doni non sono soltanto suoi! Ascoltiamoci cercando di
andare incontro a questi sogni.
Poi un altro ragazzo si avvicina a Rosaura. Anche lui ha perso suo padre
essendo qui a Roma e non è potuto andare al suo paese per il funerale. Sembra
consolato dopo aver parlato un bel tempo con lei.
Tanti volti, tante vicende esistenziali, tante gioie, tanti dolori! “Mia
mamma ha il cancro...” “Mio padre ha perso il lavoro”, ”mi sono finalmente laureata,
dopo tantissimo sforzo…con lode!!!” Piano piano questo ascolto diventa pieno di
volti, di domande che portare dentro.
Piano piano impariamo a fare spazio nel cuore a tante persone fino
adesso sconosciuti. Vale la pena fare l’esperienza.
Nell’uscita notturna che abbiamo fatto per ascoltare quelli che non hanno
una casa e abitano nella strada, quanta solitudine! Quanto bisogno di essere
ascoltato! E a volte anche quanta saggezza, imparata dalla vita vissuta e
nascosta in quel “mondo invisibile” del quale si conosce molto poco. Fabio, che
suona la chitarra quando non è troppo ubriaco e ci fa ridere tanto con suo
carattere solare; Fulvio, che sa di tutto (si vede che ha studiato molto tanti
anni fa) ma ogni tanto “mischia” qualche informazione quando ci dice che non
può andare in Toscana perché non ha il passaporto e “adesso che Roma è
diventata una repubblica indipendente, serve il passaporto”. Tratteniamo la
risa perché sarebbe dispettoso ridere in mezzo a un argomento così serio… Che hanno vissuto queste persone? Che li ha portati
alla strada?
E mentre cerchiamo di ascoltare tante realtà diverse, chiedo a Dio che
tutte le attività che prepariamo nella nostra piccola comunità a Roma
scaturiscano di un ascolto col cuore…col cuore di Dio!!!
Veronica
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