GESÙ CI ACCOMPAGNA NELLA NOSTRA VIA CRUCIS, PER PORTARCI ALLA RISURREZIONE
Iniziamo la settimana Santa e ci accorgiamo che questa celebrazione
Pasquale sarà differente, sarà unica nella nostra vita. Le celebrazioni, le
messe, tutto sarà diverso. Non avremmo mai immaginato questo, quando ci
salutavamo all’inizio dell’anno 2020, la nostra mente era lontana dal pensare che
sarebbero stati così, quest’anno, questa Pasqua e questi mesi che sono passati.
Sono stati mesi segnati dal dolore, dallo sconcerto, segnati anche dal
silenzio, dalla solitudine, dall’isolamento, del restare a casa nella migliore
delle ipotesi.
In questo momento nessuno dà per scontato il dono della vita, è un miracolo
svegliarsi, rispirare, vedere, camminare, pensare, è un miracolo sentire il
nostro cuore battere. La vita è il gran
dono, noi non abbiamo fatto niente per meritarla, e penso questo sia una
convinzione in questo momento.
È vero che con questo panorama che stiamo vivendo dall’inizio dell’anno, è
come se avessimo cominciato a vivere la settimana Santa da qualche mese, è come
si avessimo cominciato la via crucis, stiamo salendo tutti fino al calvario,
stiamo accompagnando Gesù, e il secreto di questo tempo è essere consapevoli di
quello che stiamo vivendo. Il rischio più grande quando si sale verso la croce,
è perdere la luce, la fede, la speranza, l’amore, perché il dolore ci fa
perdere l’orizzonte della vita e della resurrezione.
Stiamo salendo insieme a Gesù e insieme all’umanità, ma dobbiamo chiedere
un cuore umile come quello di Gesù. Bisogna chiedere di aprire gli occhi, per
vedere, per sapere leggere le azioni di Dio in mezzo a questo caos. Anche Gesù
ha dovuto chiedere con tutto il suo cuore, l’intervento di Dio, non perché passasse
quell’ora, ma per sapere discernere e credere nella mano potente di Dio e soprattutto
nel suo amore di PADRE.
Gesù ci insegna a dire:. "«Padre mio, se questo calice non può passare
da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà»." (Mt 26) In questa
via crucis universale possiamo chiedere anche noi: Padre, fa che possiamo
vedere il tuo volto, perché i nostri occhi non ti vedono, i nostri occhi vedono
soltanto malattia, morte, sofferenza e dolore. Insegnaci, Signore, a leggere il
tuo passo insieme con noi. Non camminiamo da soli. Questa via crucis l’abbiamo
iniziata con Gesù ed è Lui che porta il peso più grande. Se possiamo
continuare, se ci rimane un po’ di forza, è perché Lui viene con noi.
Penso che questo inno della liturgia ci possa aiutare a mettere parole a
questa realtà che stiamo vivendo:
Percorro il mio cammino come pellegrino,
a volte penso di andare senza compagnia,
poi all’improvviso sento il passo che mi guida,
al ritmo del mio passo, di un altro pellegrino.
No lo vedo, ma lui c`è. Se cammino veloce, lui accelera;
sembra che voglia camminare accanto me, tutto il giorno.
invisibile e sicuro amico.
Quando arrivo a un terreno desolato
Lui mi dà coraggio per continuare,
e se riposo, riposa insieme a me.
E quando si deve salire sul monte (calvario lo
chiama lui),
sento nella sua mano amica, che mi aiuta,
una piaga dolorosa.
È la sua mano che ci sorregge, è il suo amore che sorregge il mondo, che
sorregge tutte le persone malate. È la sua mano che amorevolmente ha accolto
tutte le persone che ci hanno lasciato. È Lui che ha pianto con noi, è Lui che
spera nella fine di questo caos. Però Lui non aspetta inattivo. LUI È LA
RESURREZIONE E LA VITA. La morte non è stata la fine di Gesù, come tutti sappiamo,
la fine è stata LA VITA. Con la resurrezione ha vinto ogni morte, la sua e la
nostra. Il nostro destino finale è lo stesso di Gesù: la vita felice e piena.
Credi questo? Signore credo, ma aiuta la mia poca fede!
Rosaura
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