Una Solidarietà che ci dà forza! - Germania


 “Signore, tu cammini sulle acque, io no. Per favore! Proteggi la mia casa!” Così diceva una donna della chiesa di Flamersheim, vicino Bonn, una delle regioni colpite dalle forti alluvioni del luglio scorso.

Questa donna ci ha detto che l'acqua era già arrivata alla chiesa, ma non aveva ancora raggiunto la zona dell'altare. Dopo aver lavorato tutta la notte per impedire all'acqua che avanzasse, rivolse a Dio questa preghiera: “Per favore, Signore, proteggi la tua casa!” In quel momento l'acqua smise di salire e si trovava solo a pochi centimetri dai gradini dell'altare.

Questa è una delle tante storie che noi quattro missionarie della comunità di Colonia che siamo andate ad aiutare in quella zona qualche settimane dopo la catastrofe, abbiamo sentito dalla gente. Più di duecento persone hanno perso la vita e alcuni luoghi sono stati abbandonati perché non è più possibile viverci.

Strade, ponti, ferrovie, ... sono stati distrutti dalla forza dell'acqua. In alcune zone l’acqua copriva le case, fino a quattro metri di altezza.  Molti hanno dovuto passare la notte sui tetti. È stata un'esperienza drammatica.

Cosa potevamo fare in questa situazione? Non abbiamo molto da offrire, solo il nostro tempo e abbiamo voluto metterlo a disposizione: le nostre braccia e le nostre gambe, che per ore lavorarono per togliere gli sgombri che c'era dentro le case e le nostre orecchie invece per ascoltare la gente. Ci hanno raccontato del bisogno degli altri e poi del loro. Normalmente era in quest’ordine.  

Abbiamo sentito dire: "A me non è andata così male, l'acqua è arrivata solo al piano terra". Hanno parlato tanto di persone anziane che vivono da sole. Sono stati in grado di salvare solo se stessi e null’altro. Ci hanno detto che le loro auto sono da buttare. La gente è in profondo lutto. Sono distrutti da quello che è successo.

 Sono comunque colpiti dalla solidarietà della gente. Da più di un mese circa cinquanta volontari arrivano ogni giorno in questo posto dove siamo state anche noi. Sono venuti da tutta la Germania. Abbiamo trovato persone che hanno percorso 300 km per arrivarci. Alcuni sono motivati ​​dalla loro fede, altri sono persone che hanno messo le loro capacità e il loro mestiere di artigiano al servizio degli altri. Le società di calcio invece hanno organizzato giochi per bambini e le aziende della regione donano tutto il necessario. Un impiegato della “Jugendagentur” di Colonia, mi diceva: “La solidarietà in Germania esiste ancora.  Non c'è modo di sopprimerla. Questo tocca il mio cuore”.  Lui stesso ha raccolto molte donazioni per le vittime delle alluvioni.

 Nella chiesa di Flamersheim, ancora da recuperare completamente, si è celebrata una messa. La gente diceva: “È il miglior posto per celebrare la messa”.  Quella del paese vicino è rimasta intatta, ma questa in cui eravamo a messa ha assunto un significato molto grande.

Non lontano da qui si trova la diga della valle Steinbach. Quando iniziarono a temere che potesse rompersi da un momento all'altro, cercarono qualcuno coraggioso con un bulldozer. Doveva scavare per liberare il foro di drenaggio della diga. Ci sono infatti sedici piccoli paesi vicino alla diga. Un uomo di 59 anni si offrì volontario per farlo. Alla fine gli hanno chiesto perché avesse messo a rischio la sua vita in questo modo. L'uomo disse che aveva con sé un rosario. Una fede che dà forza per sostenere gli altri. Questo ha commosso molte persone.

Sono stati molto grati per il nostro aiuto. Sono certa però che più che grati, si sentono soprattutto rafforzati, perché si rendono conto che in mezzo al loro bisogno non sono stati abbandonati.

E io? Come torno a casa? Con nomi e volti concreti nel cuore. E con l'esperienza che quando aiuti gli altri, ricevi molto più di quanto dai. Sono rimasta molto colpita dalla solidarietà di tanti e dalle storie che ci hanno raccontato. C'è qualcosa che mi resta impresso: posso continuare a credere nella bontà dell'uomo, vale la pena aiutare gli altri e Dio opera attraverso di noi.

Fátima Pereira.

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