Luci nella notte
Mercoledì 9
novembre c’è stata un’iniziativa della Pastorale Universitaria a cui abbiamo
aderito con tutte le nostre forze. “Luci
nella notte” è stato un momento di missione e preghiera fatto da giovani per i
giovani.
Dalle 21.30 alle
24 le porte del Duomo erano spalancate. All’interno, la navata al buio lasciava
illuminato Gesù Eucaristia. Vari cori, di alcuni collegi universitari o
parrocchie, guidavano la preghiera. Poche persone, all’entrata della chiesa,
accoglievano chi arrivava, dando loro una candela e un foglietto su cui poter
scrivere una preghiera (questi saranno poi portati a un monastero di clausura
dove le suore pregheranno in modo speciale per ogni intenzione). La maggior
parte dei ragazzi, a coppie, andava per le strade del centro a invitare altri
giovani (il mercoledì è la serata degli universitari) a passare in chiesa,
anche solo 5 minuti.
Qui sotto la
testimonianza di Arianna, del nostro gruppo missionario, e di Tommaso, della GiFra.
“Non accade
spesso di riuscire a mettere da parte le nostre insicurezze e debolezze per
dedicarci a qualcosa di più grande di noi. È difficile, e molto. Pensiamo e
ripensiamo a cosa potrebbe andare storto, e alla fine ci tiriamo indietro. L’ho
sperimentato un milione di volte. Eppure, la serata di “Luci nella notte” per me
è stata proprio questo: l’occasione in
cui poter dire quel “sì”, di mettermi in gioco nonostante le insicurezze, e con
tutte quelle insicurezze e quella vulnerabilità andare incontro all’altro, per
portargli la possibilità di vivere ciò che proprio in quel momento mi stava
dando un coraggio e una gioia quasi incomprensibili.
L’incontro con
l’altro, quindi, ma anche l’incontro con Dio. Perché chi se non Lui era al
centro di tutto quanto? L’ho incontrato nelle persone a cui mi sono avvicinata,
nelle loro risposte gentili nonostante magari l’iniziativa non le attirasse,
nei miei amici che hanno vissuto questa esperienza con me, nei momenti in
chiesa che ci hanno dato l’energia per tornare fuori sotto la pioggia, più
fiduciosi ed entusiasti di prima. Perché dopo
aver sperimentato un amore ed una pace di quel tipo, non si vuole far altro che
andare a condividerli e a portarli a tutti gli altri.
E poi il Duomo illuminato da tante, tantissime candele e le ceste piene di intenzioni, simboli di chi, nel bel mezzo di un
mercoledì sera, è passato di lì, magari per caso, magari incuriosito da quella
chiesa che per una volta è uscita dalle proprie mura, e si è lasciato smuovere
ed emozionare. Simboli di quello che
l’amore può fare quando è davvero messo al servizio del prossimo”.
“Ciao, sono Tommaso.
Mercoledì scorso mi preparavo ad andare a "Luci nella Notte", una
serata in Duomo tutta per noi ragazzi. Non voglio girarci intorno, avevo
parecchi dubbi, domande, ma anche molta curiosità. Come sarebbe andata la
serata? Il Duomo avrebbe spalancato le sue porte ai giovani, ma loro avrebbero
accettato l'invito? In effetti si, l'hanno fatto.
Ecco
che, attraversando la soglia del Duomo, con le sue porte aperte, spalancate,
pronte ad abbracciarmi, ogni insicurezza che potevo avere ha lasciato il posto
a gioia e serenità. È stata una serata... Come definirla? Speciale. Un momento
di preghiera allo stesso tempo intimo e condiviso con tutti gli altri ragazzi e
ragazze che, seduti accanto a me, hanno scelto di prendersi un attimo di pausa
da tutto, ritirarsi anche solo per qualche istante in preghiera e portare a
Gesù una preghiera, una speranza.
Cosa è stato quindi "Luci nella Notte"? Un momento di preghiera in cui non mi sono mai sentito solo. Semplicemente questo”.
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